Lavaggio protettivo

Lavaggio protettivo

Lavaggio protettivo

Tutti gli impianti di riscaldamento sono soggetti a fenomeni di corrosione e incrostazione correlati alla qualità dell’acqua circolante e ai materiali impiegati.
Anche i materiali più nobili e gli impianti meglio concepiti sono soggetti negli anni a decadimento delle prestazioni per l’accumulo di fanghi e depositi nei radiatori e negli scambiatori delle caldaie. Negli ultimi anni l’impiego diffuso di caldaie a condensazione con prestazioni sempre più spinte ha evidenziato questi fenomeni, per la presenza di passaggi d’acqua ristretti e l’impiego di materiali a parete sottile più soggetti a forature e criccature.

Fortunatamente, anche nel campo dei trattamenti degli impianti sono stati fatti passi avanti, sia tecnici che culturali. Con le moderne tecniche di lavaggio e protezione si può recuperare fino al 15% di energia.
Spesso però un semplice lavaggio ad acqua con circolatore ad alta portata non è sufficiente.

Vediamo in dettaglio i tipi di intervento che si possono effettuare per essere sicuri che la nuova caldaia viva a lungo.

SISTEMI DI LAVAGGIO

Lavaggio ad acqua

Questo trattamento è il minimo sindacale per essere sicuri che al nuovo generatore possa funzionare correttamente e deve durare almeno 30 minuti per poter garantire un decoroso ricambio dell’acqua.
Per il lavaggio è necessario collegare all’impianto un circolatore ad alta portata in grado di invertire il senso del flusso.

Vantaggi:

  • è economico e veloce
  • è efficace su piccoli detriti circolanti

Svantaggi:

  • non è in grado di ripulire i depositi sul fondo dei radiatori o nelle zone più impervie dell’impianto

Lavaggio con prodotti chimici

Questo tipo di lavaggio consente di rimuovere a fondo i detriti ma è decisamente più lungo in quanto i prodotti devono avere il tempo di agire. E’ necessario lasciare il circolatore allacciato all’impianto per alcune ore ed è quindi impossibile sostituire una caldaia in giornata effettuando il lavaggio in maniera corretta. Durante la stagione invernale è possibile evitare questo inconveniente versando il prodotto di lavaggio direttamente nell’impianto e lasciandolo circolare spinto dalla pompa di caldaia con il riscaldamento acceso. In questo caso, dal momento che il circolatore di caldaia ha una portata ridotta, si lascerà agire il prodotto almeno per una settimana prima di effettuare il risciacquo con la pompa ad alto flusso per circa 30′.

Vantaggi:

  • permette di rimuovere gran parte dei fanghi presenti nell’impianto
  • oltre a proteggere la caldaia migliora la prestazione dei radiatori garantendo nel tempo significativi risparmi energetici

Svantaggi:

  • richiede un tempo maggiore di fermo impianto a meno che non si faccia circolare il pulitore con la pompa di caldaia

Protettivi chimici nel circuito di riscaldamento

I protettivi chimici tipo Sentinel X100 o Fernox F1 contengono diversi agenti inibitori della corrosione attivi su tutti i diversi metalli presenti nell’impianto. Vengono aggiunti all’acqua del circuito dei radiatori quando viene caricato l’impianto.

Vantaggi:

  • inibisce la corrosione, stabilizza il PH del liquiso e allunga la durata dell’impianto
  • riduce la produzione di gas e quindi la necessità di sfiatare i radiatori e i collettori
  • riduce la formazione di fanghi e migliora la prestazione energetica degli scambiatori e dei radiatori

Svantaggi:

  • in caso di svuotamento e ricarica dell’impianto per manutenzione il prodotto deve essere reimmesso
  • non ha effetto sulle incrostazioni di calcare negli scambiatori sanitari

Dosatore di polifosfati

Il dosatore di polifosfati introduce una piccolissima quantità di prodotto all’interno della linea dell’acqua sanitaria (solitamente solo calda). I polifosfati non eliminano il calcare ma hanno un effetto filmante sulle tubature e sugli scambiatori ed evitano che il calcare possa aderire.

Vantaggi:

  • evita il deposito del calcare e allunga la durata dell’impianto e degli scambiatori di calore sanitari

Svantaggi:

  • non ha effetti sul circuito chiuso di riscaldamento
  • oltre i 25°f di durezza non è sufficiente ed è necessario prevedere un addolcitore

SISTEMI DI FILTRAZIONE

Defangatore

Il defangatore si presenta come un piccolo serbatoio verticale in cui l’acqua circolante rallenta leggermente e passa attraverso spire metalliche con funzione di turbolatori. In quete condizioni fanghi e detriti si depositano nel serbatoio da cui possono essere rimossi semplicemente aprendo un rubinetto. Il defangatore è efficace e non è soggetto ad intasamenti essendo concepito per poter contenere una grande quantità di fanghi senza ridurre il flusso passante. Nelle versioni più sofisticate è dotato di un magnete estraibile che trattiene i materiali ferrosi largamente presenti in quasi tutti gli impianti. La pulizia è semplice e non richiede di svuotare la tubazione.

Vantaggi:

  • efficace sia sui detriti più grossi che sui fanghi sottili
  • nella versione magnetica cattura tutti i detriti ferrosi
  • semplice da svuotare

Svantaggi:

  • dimensioni non ridottissime